DALLO YOGA PER IL BENESSERE OCULARE ALLA PRATICA DELLE POSTURE INVERTITE PER IMPARARE A VEDERE ALTRE PROSPETTIVE
SABATO 14 APRILE 2018 ORE 9.30-12.30
INSEGNANTE SILVIA SACCHINI
“I Vostri due occhi fisici vi inducono erroneamente a pensare che questo mondo di dualità sia reale. Aprite il vostro occhio spirituale e vedete la vostra forma invisibile.
Se, nel silenzio interiore, il vostro occhio spirituale è aperto, l'invisibile diviene visibile.”
(Paramhansa Yogananda)
Gli occhi sono lo specchio dell’anima ma anche della salute, che è il risultato di un delicato equilibrio a livello muscolare, nervoso e psicologico. Proprio perché sono organi molto sofisticati, in questo nostro mondo di televisori, telefonini, tablet e computer, lo stress li disturba, causando difetti visivi (miopia, astigmatismo, ipermetropia e presbiopia) e malattie (glaucoma, allergie).
In questa occasione impareremo le pratiche yoga che migliorano efficacemente la salute della vista, come il riposo degli occhi, che dona loro sollievo (attraverso palming, trataka, dristhi e mandala); e gli esercizi per la mobilità dei muscoli oculari, che li allena e ne migliora la capacità di messa a fuoco. Il tutto apporterà grandi benefici:
• purifica gli occhi e rilassa i muscoli facciali e quelli circostanti il bulbo oculare, rendendo gli occhi particolarmente brillanti e luminosi;
• rafforza i muscoli oculari e ne corregge la debolezza e i difetti visivi;
• sviluppa concentrazione, attenzione e determinazione, permettendo di vincere le nostre distrazioni e di dominare la nostra timidezza ed emotività;
• rilassa anche la mente più agitata portando calma e senso di pace interiore, rimuovendo insonnia e stress, donando chiarezza mentale e capacità di prendere decisioni;
• sviluppa il terzo occhio, sede di intuizione e di chiaroveggenza o chiara visione.
La pratica dinamica sarà dedicata alle posture invertite, per imparare a guardare il mondo anche sotto sopra ovvero da un punto di vista diverso da quello a cui siamo abituati.
Guardare da più angolazioni è un’importante azione di destrutturazione mentale, fondamentale per definire un nuovo modo di pensare e, forse, anche di vivere. Infatti, andando oltre il già conosciuto, al di là del “Velo di Maya”, si può superare l'idea di verità, e di giusto e sbagliato; ci permette di trovare nuove soluzioni ai nostri problemi, di poter godere dello stato di meraviglia e di stupore che il nuovo ci regala, e, come diceva il Maestro Zen Thich Nhat Hanh, ci permetterà anche di “vestire la pelle dell'altro” ovvero di capire il punto di vista degli altri.
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